Lettori fissi

lunedì 4 febbraio 2013

Un giorno per caso a Venezia



Non amo particolarmente il Carnevale. E' una festività che mi mette malinconia piuttosto che allegria, forse perché da bambina mia madre mi faceva indossare maschere come il pierrot, la piccola indiana, il pagliaccio ed Arlecchino. Però Venezia è Venezia, e non mai ho saputo resistere al suo fascino di città decadente ed irreale. 



Fortunatamente non c'era troppa gente, se non in piazza San Marco, e fare una passeggiata non è stato poi così difficile battendo le calli meno frequentate. Seguendo percorsi "alternativi" sono riuscita a fotografare vicoli per me inediti di una bellezza mozzafiato.






In particolare, tra i sestieri di Venezia, amo Cannaregio. Un quartiere tranquillo dove potersi gustare un buon dolce ebraico in uno dei tanti Kosher bar o un aperitivo in fondamenta Ornesini.






"Anche a Venezia, basta che alzi gli occhi e vedrai molti cartelli gialli, con le frecce che ti dicono: devi andare per di là, non confonderti, Alla ferrovia, Per san Marco, All'Accademia. Lasciali perdere, snobbali pure. Perché vuoi combattere contro il labirinto? Assecondalo, per una volta. Non preoccuparti, lascia che sia la strada a decidere da sola il tuo percorso, e non il percorso a farti scegliere le strade. Impara a vagare, a vagabondare. Disorientati. Bighellona".

Tiziano ScarpaIn gita a Venezia con Tiziano Scarpa, 1998/2003





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